IMPRESSIONI DI SEREGNO

corse lunghe e fiori di pesco

 LA CENTO CHILOMETRI,

LA SESSANTA CHILOMETRI,

LA MEZZA MARATONA

 

Sssst…!

Silenzio! La sentite?

Porgete bene l’orecchio del cuore: questa è la musica della corsa.

È domenica mattina a Seregno e nelle città circostanti.

<<I giardini di marzo si vestono di nuovi colori>>; l’unico rumore è il tamburellare leggero delle gocce di pioggerellina che cadono sul parabrezza dell’automobile e là in lontananza <<in questo giorno i corridori vivono nuovi amori>>, con la corsa, con la gara, con la ricerca del record o della vittoria o della prestazione.

Oppure ci sono quelli che corrono per correre. E non si fermano mai.

Nemmeno quando sono stanchi. Anzi, aumentano l’andatura se necessario.

Questa si chiama resilienza.

A cantare la loro canzone ci sono i folli della Cento Chilometri che fanno cinque giri da venti chilometri. Partono prima che noi arriviamo e quando siamo già a casa loro continuano e non sono nemmeno a metà.

Ci sono gli eroi della Sessanta Chilometri che…

ma che distanza è la Sessanta Chilometri? La fanno solo qua!?

…che fanno tre giri da venti chilometri.

Infine ci sono gli immarcescibili della Mezza Maratona, che fanno solo un giro (si fa per dire).

Per esibirsi nel loro concerto grosso sono costretti a fare una variante al chilometro numero boh? per allungare il percorso di quei mille novantasette metri che li distinguono dal resto del mondo.

Sono quelli che a un certo punto vedono il cartello del chilometro venti e dopo cinquanta metri vedono quello del chilometro diciannove (non possono sapere che gli organizzatori hanno mescolato la segnaletica delle tre distanze).

Intanto il cielo si sta aprendo, smette di piovere, tra poco uscirà il sole; insieme usciranno dai garage le macchine dei residenti. I musicisti della corsa alzano il volume; dovranno fare un po’ di slalom nel traffico cittadino, poi tra di loro e con quelli delle diverse distanze e intralciarsi vicendevolmente con la Non Competitiva concomitante che vi si sta svolgendo a margine.

Però è bello lo spettacolo multicolore delle corse a piedi.

È bello vedere sfrecciare e sfilare tanti numeri di pettorale appuntati a spilla sulle maglie del Gap che si confondono con quelle delle altre squadre.

Alla fine saranno: una della Cento Chilometri, quella di Alberto.

Due della Sessanta Chilometri, quelle di Vincenzo e Andrea.

Nove della Ventuno, quelle di Santo, Rocco, Lorenzo, Umberto, Mauro, Marco, Ovidio, Antonio e Marta.

In questo teatro della fatica andato in scena oggi a Seregno gli attori, i corridori, hanno portato a termine un’opera sontuosa concorrendo ad eseguirne la colonna sonora composta di falcate, ansimi e sospiri, grida di gioia ed esclamazioni di soddisfazione.

Adesso lo riconoscete il suono della corsa, la sinfonia dei vostri passi, innumerevoli, veloci e cadenzati, uno dopo l’altro?

Avvertite com’è nitida e pura la musica della corsa?

Applausi e congratulazioni:

questa musica siete voi!

Un abbraccio e un allungo,

Carlo

26 marzo 2017