26.11.2017 – 34^ Firenze Marathon

« Chi mai sì duro o sì invido non lodasse Pippo architetto vedendo qui struttura sì grande, erta sopra e’ cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e’ popoli toscani, fatta sanza alcuno aiuto di travamenti o di copia di legname, quale artificio certo, se io ben iudico, come a questi tempi era incredibile potersi, così forse appresso gli antichi fu non saputo né conosciuto? »
Firenze non è solo Maratona ma anche cultura, tanta cultura … vabbè, grazie Wikipedia.
La Firenze Marathon è una “classica” di fine stagione, si può essere sicuri che ogni anno si trova qualche Gappino presente allo start.
Ma non tutto fila sempre liscio, quest’anno siamo iscritti in 12 ma Marco è out da un paio di mesi causa menisco rotto, decide comunque di accompagnarci ugualmente, le sirene della cultura fiorentina (o dell’arte culinaria ?) sono troppo invitanti, Ovidio invece si infortuna un paio di settimane prima della gara ma figuriamoci se nel nostro gruppo non si trova un sostituto last minute, in questo caso Mauro che vuole rifarsi della Maratona di Venezia di un mese prima.
Per alcuni le aspettative sono alte, si parla apertamente di personal best, solo qualche accenno a fastidi e malanni degli ultimi giorni, a cui peraltro nessuno crede anche se si fa finta di rincuorare l’interlocutore,   per cercare di minimizzare il proprio eccellente stato di forma. Il Maratoneta è così, ci si esalta facilmente e altrettanto facilmente ci si abbatte, vie di mezzo non ce ne sono. Quindi, sempre meglio assecondare un Maratoneta euforico come un Maratoneta depresso, tempo qualche giorno tornerà in condizioni “normali”. Sono stati d’animo che abbiamo passato tutti e che passeremo ancora.
Comunque, gli allenamenti di questi ultimi mesi sono stati fatti, ognuno seguendo la propria tabella di preparazione e il proprio metodo di allenamento e, come si suole dire, “quel che è fatto è fatto”, chi è pronto è pronto e chi non lo è … no, impossibile non essere pronti ad una Maratona per dei Maratoneti ormai navigati come noi.
Rimane solo una cosa importante da fare il giorno prima della gara, curare l’alimentazione. Quest’anno abbiamo la fortuna di avere con noi un top-runner, Fabio Cattaneo, abbiamo quindi solo da ascoltare i suoi consigli e imparare. La cena pre-gara è un rito fondamentale, bisogna dosare bene carboidrati e proteine, evitare certi alimenti o la gara potrebbe esserne pregiudicata inesorabilmente (poi trovi sempre qualcuno che dice di aver mangiato la sera prima della gara l’inverosimile e di aver fatto il proprio pb, ma non approfondiamo, non qui perlomeno, atteniamoci ai Sacri Testi del perfetto Maratoneta). Ci accomodiamo a tavola e con un sapiente gioco di incastri, forse voluto forse non voluto, senza esserci accordati, fatto sta che Fabio si trova a capotavola, l’occasione è troppo ghiotta. Tutti consultano il menu, tutti hanno deciso cosa ordinare ma nessuno ordina, si aspetta, si aspetta che Fabio prenda l’iniziativa, dalla posizione di capotavola è visibile da tutti, ecco ha deciso il primo piatto: Pici al sugo. “Anch’io” “Anche per me Pici al sugo” “Uhmm, sì anch’io Pici” “Sì va bene anche per me Pici al sugo”. Insomma Pici al sugo per tutti (tranne Marco, ma lui non corre). Finiti i Pici si apre, sottotono, la discussione sul secondo. Meglio prenderlo o no ? e quale secondo ? Facile dai, l’inconsapevole Fabio ordina scaloppine al limone e tutti alzano le mani per ordinare scaloppine al limone ! qualcuno con qualche mascherata titubanza, ma scaloppina sia. Poi arriva la prova più difficile: dolce sì o dolce no ? Qui ci si divide, chi è pro dolce e chi è assolutamente contrario. Ma la decisione non sarà nostra, che mossa farà Fabio ? Per alcuni un po’ sorprendentemente, Fabio cala l’asso e ordina Cheese Cake guarnita al cioccolato. Wow, ottima scelta. Inutile dirvi com’è andata per tutti noi altri.
E siamo alla domenica mattina, le premesse climatiche sembrano buone, freddo sì ma non eccessivo, le previsioni del tempo che davano leggera pioggia prima della partenza e vento forte sembrano essere fortunatamente sbagliate. E invece, alle ore 8.30 in punto quando la Starter da avvio alla Maratona, la pioggia del Maratoneta-Fantozzi inizia a scendere su Firenze. Piove, poi smette, poi riprende a piovere, ogni tanto qualche folata di vento. Ma ok, si corre abbastanza bene. Dopo circa 2 ore di corsa invece inizia a piovere forte e un vento altrettanto forte e contrario rendono la corsa decisamente difficoltosa. Si ha ormai l’abbigliamento inzuppato e il vento ci raffredda più del dovuto. Le condizioni climatiche si fanno decisamente proibitive. Sono quelle Maratone che non si sarebbe voluto correre ma d’altronde sono proprio queste condizioni climatiche che le rendono belle da ricordare. Il percorso, modificato rispetto a due anni prima, è particolarmente piacevole con partenza e arrivo in Piazza del Duomo e vari passaggi nella zona centrale dove c’è una notevole partecipazione di pubblico, nonostante il clima inclemente. Purtroppo 2 Gappini non sono riusciti a concluderla, Fabio B. per il riacutizzarsi di un problema al polpaccio (questo sì vero ) e Davide che da vero gentleman ha preferito non abbandonare Cristina, Saronnese trapiantata a Berlino per lavoro,  con cui stava correndo e che si è dovuta ritirare a causa del freddo. Per entrambi ci saranno presto altre corse e altre occasioni. Per un Maratoneta è più difficile doversi ritirare che finire una Maratona.
Il nostro top-runner Fabio Cattaneo ha concluso la Maratona con una performance di notevole livello: 2 h 48’ 28” piazzandosi 8° di categoria SM45 e 76° assoluto su oltre 8.400 finishers !
Menzione speciale per Annalisa Colombo che, con 3 h 24’ 18” ha migliorato il suo personal best ed è arrivata 10^ di categoria SF40 e 67^ donna.
Inoltre hanno migliorato il loro personale: Gonzalo, Francesco e Maura.
Il lunedì è finalmente il giorno dedicato alla cultura e all’arte culinaria toscana. Si decide quindi di salire sul Campanile di Giotto: “c’è l’ascensore ?” “no, ci sono 414 gradini” “ah, però, vabbè siamo atleti allenati, saliamo” “nel biglietto è compresa anche la salita alla Cupola del Brunelleschi” “c’è l’ascensore ?” “no, ci sono 463 gradini” “ah”. La cultura va acquisita poco alla volta, il sapere umano è una lenta conquista. Quindi al mattino salita al Campanile di Giotto; pranzo a base di Ribollita, Fiorentina, Lampredotto, Cantuccini al Vin Santo; pomeriggio salita alla Cupola del Brunelleschi.  E così, Maratona fatta, cultura acquisita, arte culinaria digerita.
I protagonisti di questa Firenze Marathon: Annalisa Colombo, Maura Zoni, Fabio Cattaneo, Gonzalo Queirolo, Rocco Gigante, Franco Sciarappa, Francesco Licata, Mauro Falco, Fabio Bertuolo, Davide Lotti, Marco Colpani, Alberto Oliva.
Alberto Oliva