15.04.2018  –  10^ La Cento Chilometri di Seregno

Poter correre una gara di 100 km vicino a casa, non c’è che dire, è una bella comodità ! Vabbè, il termine “comodità”  non è forse dei più appropriati. La “comodità” si limita alla gestione organizzativa, in circa mezz’ora di auto si arriva a Seregno, si corre e alla sera si è già di ritorno a casa. Facile, no ?

Il percorso attraversa i Comuni di Seregno, Cabiate,  Carate Brianza, Verano Brianza e Giussano, un giro di 20 km da ripetere più volte.

Quest’anno al via c’è anche Fabio Bertuolo che corre la 60 km, in previsione, l’anno prossimo, di fare il salto di qualità definitivo e cimentarsi in una 100 km. Giusto approccio avvicinarsi poco alla volta ad una distanza così importante.

Entrati nella griglia di partenza vediamo Marco Magnoni e Lorenzo Marcomin che più tardi correranno la Half Marathon, il tempo di salutarci e farci un paio di foto e si parte. Ci aspetta una giornata piuttosto lunga e intensa.

Assieme a Fabio corro i primi 40 km. Probabilmente ci facciamo prendere dall’entusiasmo e impostiamo un ritmo un po’ veloce per le nostre possibilità. Ma si sa il Runner è un inguaribile ottimista e pensa sempre che sia la giornata giusta per poter fare una grande performance. Poi spesso le cose vanno diversamente e bisogna diminuire i propri obiettivi. Rimane però consolatorio,  autoassolutorio, ma comunque vero, che se si fosse corso più lentamente la parte iniziale si sarebbe poi evitato, o perlomeno attenuato, il calo fisico e quindi il ritmo di corsa. Pazienza, c’è sempre da imparare, anche se sono errori che sovente si ripetono, nella corsa non vale il detto latino “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Si persevera e amen.

E quindi questa volta è stata una corsa veramente sofferta. Soprattutto il 4° giro, dal 60° all’80° km, la fatica si è fatta sentire in abbondanza. In questi casi l’obiettivo è di correre da un ristoro all’altro, senza pensare ai km successivi, per potersi fermare a riposare brevemente, bere e mangiare qualcosa.  Il problema però è poi ripartire, con il passare dei km può diventare molto difficile convincere le gambe a rimettersi in moto.

Il 5° giro le cose vanno meglio, forse è l’effetto ultimo giro e sapere che il traguardo è veramente a portata di mano, anche se in effetti mancano ancora 20 km. Comunque sia, mi sembra di sentire un po’ meno l’affaticamento e quindi mi convinco che il 100° km è ormai vicino. Gli ultimi 2 km riesco perfino ad aumentare un poco la velocità e dare fondo alle ultime energie rimaste.

E’ sempre emozionante finire una gara e lo è ancor di più quando risulta impegnativa e sofferta. Per Fabio inoltre c’è la soddisfazione di aver corso finora la sua distanza più lunga e soprattutto di aver rafforzato l’intenzione di continuare a correre UltraMaratone, per me la soddisfazione di aver terminato un’altra UltraMaratona !

Il dopo corsa rimane sempre piuttosto difficile. Subito dopo aver terminato la corsa sembra che si stava meglio quando si stava ancora correndo, sembra un paradosso ma non lo è, il proprio fisico è talmente abituato ad essere in continuo movimento da trovar strano essere fermo e anche camminare risulta un poco doloroso. Inoltre a me si blocca lo stomaco e per un paio di giorni mi mancherà l’appetito, complicando un poco la ripresa. Per 2-3 giorni vivo in uno stato di torpore diffuso e generalizzato. Poi, tranquilli, tutto torna come prima.

Stavolta un po’ di riposo ci vuole, dopodiché si riprenderà a correre !

Ringrazio tutti gli amici che mi hanno sostenuto tramite whatsapp e chi è venuto a fare il tifo, chi al passaggio dei giri e chi ha aspettato che terminassi la corsa.

Alberto Oliva