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di Marco Confortola

Descrizione

Marco Confortola e la montagna hanno una storia d’amore che si rinnova ogni giorno. Lui, uno degli alpinisti più forti al mondo, tra le vette trova ispirazione, motivazioni, significati nascosti. Ma soprattutto lezioni importantissime, perché la montagna sa essere una straordinaria maestra di vita. Le sue imprese sulle cime più alte del pianeta e la professione di guida alpina internazionale e tecnico di elisoccorso lo hanno messo di fronte a situazioni spesso difficili, estreme, che gli hanno permesso di sviluppare doti fuori dal comune. Tra queste, la gestione della paura, la capacità di analisi e reazione, il problem solving, la rapidità nel prendere decisioni e molto altro. Perché in montagna basta davvero poco per mettere a rischio la vita, la propria e quella degli altri. Marco Confortola, il «cacciatore di ottomila», lo sa bene. Sopravvissuto a un drammatico incidente sul K2 nel 2008, è tornato più forte e motivato di prima, con un bagaglio di conoscenze ancora più ampio.

In questo libro l’autore trasmette ai lettori l’esperienza che ha maturato come alpinista, perché gli insegnamenti della montagna sono universali, si rivolgono a ognuno di noi e possono essere applicati alla vita di tutti i giorni – al lavoro, alle relazioni, alle piccole o grandi «scalate» che dobbiamo affrontare quotidianamente. E così, pagina dopo pagina, ci sembrerà di accompagnare l’autore durante un’ascensione, ascolteremo le sue storie, apprenderemo le imprese di altri importanti scalatori e comprenderemo quanto la montagna, con le sue regole e le sue «lezioni», sia vicina a tutti noi.

Consigliato da Simone

È un testo da leggere come in una ascesa in un solo colpo con molta calma e ricco di aneddoti di Marco, Guida Alpina e tecnico del soccorso alpino, che narra in tipico stile montanaro, schietto ma mai semplice, a volte perfino rude, del suo stile di vita e del rapporto con LA MONTAGNA, le varie vicissitudini che ha vissuto. Una vita ricca di felici insegnamenti e grandi soddisfazioni come le ascese agli 8000 per cui è diventato famoso, ma al tempo stesso severa quando purtroppo ha perso le dita dei piedi per principio di congelamento, durante l’ascesa del K2. Spesso occorre rinunciare senza rimpianti anche se si è a un passo dalla vetta…. Una persona che può apparire rude e forse schiva ma in grado di regalare soddisfazioni a chi è in cordata con lui, quando li accompagna durante le ascese delle sue zone, la Valfurva… parola di chi ha provato 😉