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di Simone Leo

Descrizione
Quanta distanza deve percorrere un uomo prima di poter affermare di conoscere veramente se stesso? La risposta, per Simone Leo, è 1.880 chilometri: quelli che servono a portare a termine con successo sette ultramaratone, considerate tra le più dure al mondo. A metà tra un saggio e un romanzo autobiografico, Spostando il limite è la storia di qualcuno che ci ha creduto abbastanza e spera che la sua esperienza possa essere d’ispirazione e stimolo per tutti quelli che vogliono trascendere la fatica e vagliare nuove possibilità. Dai colli del Passatore agli scenari lunari della Badwater, Leo ci mostra come sia possibile abbandonare il divano e diventare runner nel giro di pochi anni, perché nello sport, come nella vita, è necessario spostare il proprio limite sempre un po’ più in là, senza mai mollare. Se la sfida è contro se stessi, il fallimento non esiste.

Consigliato da Paolo Sambrotta

Simone Leo era vicino ai 100 chili e sul divano da sempre. Nato nel ’78, sposato e con un bimbo, macchinista dell’Alta Velocità, nel 2007 decise disperatamente, in un caldo giorno di luglio, di uscire nelle campagne novaresi con un paio di scarpe da 20 euro. Terminò ansimando in stato di semi incoscienza, dopo 8 km annaspati in quasi un’ora. Nell’arco di 10 anni è diventato il primo italiano ad aver completato, e con grandi risultati, le famigerate Sette Sorelle, le più estreme ultramaratone del mondo, per le quali già non è uno scherzo qualificarsi per l’iscrizione:
Ultrabalaton (212km), Brazil135 (225), Asa-Atene/Sparta/Atene(492), NoveColli(203), BadwaterDeathValley(217),UltraMilanoSanremo(285), Spartathlon(246).
Nel frattempo ha tenuto su le gambe e la testa correndo 17 “100km” (8 Passatore).
Ha pubblicato “Spostando il limite”, un libro dai molti risvolti umani, che racconta la sua storia particolare ed è ricco di suggerimenti pratici ad ogni livello. Me lo ha regalato attraverso il compagno di mia figlia, un suo collega Frecciarossino. La prefazione è di Giovanni (Storti), diventatogli amico tanto da accompagnarlo come supporto logistico nel deserto californiano. Lascerò il libro in sede nella futura bibliotechina. Si legge veloce…del resto non potrebbe essere altrimenti!

Paolo